Oltre il gaming: il videogioco come non lo avete mai visto


Il videogioco può essere uno strumento per obiettivi ulteriori rispetto al divertimento? Secondo Marco Mazzaglia, Videogame Evangelist, sì.

Marco Mazzaglia è stato IT Manager, poi Business Developer, e oggi è Video Game Evangelist: il suo compito è portare la cultura del videogioco ben oltre l’ambito dell’intrattenimento.

Ad esempio, i videogiochi possono essere utili in ambiti come l’apprendimento o la riabilitazione. Il videogioco infatti trasforma il punto di vista dell’utente da quello di spettatore a protagonista dell’esperienza, massimizzandola.

Nel videogioco inoltre il fallimento – l’errore – è considerato normale: è parte del processo. Nella vita reale invece, nonostante sia altrettanto importante, l’errore viene stigmatizzato, limitandone il potenziale didattico.

I videogiochi specificatamente sviluppati con l’obiettivo dell’apprendimento oggi sono chiamati Applied game: ma si tratta di videogiochi solitamente più poveri di quelli “veri” dal punto di vista della grafica e dell’esperienza di gioco.

Anche in campo sanitario il videogioco può rivelarsi un alleato prezioso nella riabilitazione e rieducazione, con esperienze immersive, sicure e… divertenti. Ma, come per quelli didattici, anche qui solitamente la qualità viene trascurata in favore dell’obiettivo terapeutico.

A Ready Player X, l’evento di TEDxTorino di febbraio 2020, Marco Mazzaglia spiega come è riuscito a integrare i videogiochi “classici”, ad alto tasso di coinvolgimento dei giocatori, con dinamiche di apprendimento o di riabilitazione.


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