A tu per tu con i relatori: due chiacchiere con Sergio Sorgi

Sociologo inguaribile, Sergio Sorgi parlerà di felicità a This must be the place provando a fornire alcune istruzioni sul perché la felicità è “solidità”. I suoi buoni propositi in vista del 29 gennaio? La creazione di connessioni per poter creare una buona rete di welfare.

Ci racconti in poche frasi cosa sta significando per te essere relatore di TEDxTorino?

“Conosco TED da tempo, è una fonte con la quale chi studia è abituato a confrontarsi. Esserne parte è un onore ed è percepito, anche collettivamente, come un riconoscimento autorevole del lavoro che si svolge.”

Cosa ti aspetti dalla giornata del 29 gennaio?

Spunti e linguaggi inattesi, occasioni di riflessione trasversali, Talk predisposti per essere utili a chi ascolta.”

Pensando a ciò che racconterai sul palco di TEDxTorino ma immaginando di essere su una ribalta simile tra dieci anni, cosa ti piacerebbe poter raccontare?

“Che le idee alla base dell’intervento sono entrate nel dibattito e nell’agire quotidiano.”

Qual’è la prossima sfida che dovrai affrontare?

“Stiamo ampliando, in collaborazione con il Comune di Milano, la rete degli sportelli di educazione finanziaria gratuita per i cittadini milanesi, coerenti con le norme tecniche UNI di qualità; inoltre, stiamo avviando la realizzazione di una scuola multimediale e aperta che sviluppi competenze e visioni sulla felicità, per poi confrontarsi con le pubbliche amministrazioni e la società civile. Poi, probabilmente, ci si dedicherà ad un nuovo libro….”

Giochiamo allo “speed date delle idee”, scorrendo gli altri ospiti di TEDxTorino con chi ti piacerebbe fare una chiacchierata durante la conferenza?

Domanda complicata: tutti gli speaker hanno almeno un tema del quale si occupano o un punto di vista che desta la mia curiosità. Dovendo indicarne pochi, mi piacerebbe parlare con Belletti, Pantò, Sinicropi, che si occupano di temi relativi all’educazione a alla comunicazione vicini a quel che faccio.

Il 29 avrai l’occasione di essere avvicinato da coloro che hanno assistito al Talk, c’è una domanda che ti piacerebbe ti facessero?

“Mi piacerebbe che mi chiedessero di attivare una rete rivolta a elaborare esperienze di welfare di comunità capaci di migliorare la vita quotidiana dei cittadini.”

This Must Be The Place? Quali sono tre parole importanti che contraddistinguono quello che dovrebbe essere IL POSTO secondo te?

“Aperto, connesso, innovativo.”

Quale oggetto non può mancare nel TUO POSTO?

L’orologio, segnatempo del cambiamento senza fine.

Ci consigli un libro che per te è stato fondamentale o illuminante?

“l libro è Teoria dell’organizzazione, di Mary Jo Hatch. Si basa sul confronto tra visione modernista, soggettiva e postmodernista della conoscenza e della realtà. Hatch ci insegna il senso ed il valore di vedere il mondo con prospettive ed orizzonti diversi dagli altri. E’ un libro sulla tolleranza, che amplia lo sguardo del lettore sul mondo che lo circonda e che ci educa a non essere assolutisti e ideologici.”