Gianluca Pessotto: lasciare gli alibi in panchina

Il 30 settembre, a WINS, TEDxTorino ha organizzato una partita importante: Game Over / Learn Over – un Salon interamente dedicato al fallimento e alla sconfitta.

Per questo match, abbiamo convocato tre campioni che hanno fatto della performance sportiva di altissimo livello il loro pane quotidiano.

Dopo il fischio finale, abbiamo raggiunto negli spogliatoi Gianluca Pessotto, Team Manager della Primavera maschile della Juventus, per fargli qualche domanda… da cartellino rosso.

NEL TUO INTERVENTO HAI DETTO: “NELLA MIA ESPERIENZA SPORTIVA, LA PRIMA COSA CHE FACEVAMO ERA ELIMINARE GLI ALIBI”. QUANTO CORAGGIO CI VUOLE PER PUNTARE L’INDICE VERSO SE STESSI, INVECE CHE VERSO GLI ALTRI?

Ci vuole sicuramente coraggio, ed è proprio questa la sfida.

Ho definito gli alibi “la scusa dei perdenti e penso che sia proprio così: se non hai il coraggio di guardare a quello che puoi fare tu, a quello che hai fatto, a quello che devi fare, e invece sprechi energie parlando degli altri, non fai bene a te stesso né al tuo obiettivo.

Ci vuole coraggio dicevo, ma è una mentalità che se messa in pratica nel quotidiano dà grande forza e determinazione.

NEL TUO INTERVENTO DUE PAROLE SONO RISUONATE MOLTO FORTE: ALLENAMENTO E APPRENDIMENTO. SECONDO TE È POSSIBILE “ALLENARSI A PERDERE”?

Ci si allena sempre per vincere, perché lo sport è questo. Ci si allena per ottenere il meglio da se stessi e dalla squadra, ma sappiamo che non sempre questo avviene.

L’allenamento alla sconfitta significa semplicemente allenarsi a reagire alle sconfitte sapendo che direzione prendere e cosa fare per vincere la partita successiva.

Allenarsi a perdere non significa “giocare al contrario”: significa avere la capacità di gestire i momenti negativi.

SE POTESSI DARE UN CONSIGLIO A UN GIANLUCA PESSOTTO ESORDIENTE IN PRIMAVERA, QUALE SAREBBE?

Sarebbe sicuramente quello di vivere ogni giorno quello che fa dentro il campo con grande passione e determinazione, perché l’esperienza che vive è unica, a prescindere dal risultato finale, e se la porterà dietro tutta la vita.