Il Teatro Regio: tra passato e futuro dell’Architettura

Uno dei luoghi simbolo di Torino e patria indiscussa dell’Opera, Il Teatro Regio è un’istituzione nel mondo teatrale.

Non solo è uno degli edifici architettonicamente più interessanti del panorama cittadino, ma con il suo calendario sempre fitto di  appuntamenti di grande valore è uno dei teatri più importanti e blasonati d’Europa.

 

La storia del Teatro Regio

Teatro Regio, 1752 ca.
Teatro Regio, 1752 ca.

Fu costruito per volere del re Carlo Emanuele III di Savoia, che nel 1738 ne affidò il progetto all’architetto di corte Benedetto Alfieri. Fu inaugurato nel 1740. La sala a ferro di cavallo, la cui volta ospita dipinti di Bernardino Galliari, contava nella platea e nei cinque ordini di palchi oltre 2500 spettatori e fu progettata ricalcando quella della Scala Di Milano.

Durante un’infausta notte del febbraio del 1936 il custode del teatro, su segnalazione di un passante, si accorse dei bagliori che provenivano dall’interno. Purtroppo essi erano il presagio di un violento incendio. I Vigili del Fuoco furono allertati immediatamente ma le sorti del Teatro erano già irrimediabilmente segnate. Durante quella notte i lavori continuarono in modo incessante e il rogo fu definitivamente spento attorno alle quattro del mattino.

Quel che rimase della gloria del teatro furono solo fumo e macerie. Nessuno perse la vita ma, a 200 anni dalla sua apertura, il luogo rimase avvolto nel silenzio per lunghissime decadi.

 

 

 

 

 

La ricostruzione dopo l’incendio

I lavori di ricostruzione del Teatro iniziarono solo nel 1967 sotto la guida dell’architetto Carlo Mollino, che ne rinnovò completamente la struttura. Non senza critiche da parte della comunità artistica, Mollino decise quindi di abbandonare completamente il vecchio modello architettonico per affidarsi a nuovi orientamenti stilistici e urbanistici.

L’ingresso principale è composto da una serie di dodici doppie porte in cristallo separate da diaframmi di granito. I motivi di tale scelta sono due: il pubblico defluisce velocemente all’interno e, cosa più importante, lo fa senza distinzione di classe sociale.

 

La propensione di Mollino per i volumi pieni e le linee curve sono evidenti sin dall’ingresso in Teatro. Dalle scale ai banconi, dai piccoli dettagli come i pomelli delle porte ai due bar curvilinei disposti in modo perfettamente simmetrico.

La pianta del teatro inoltre, è simile per forma alla cassa di un violoncello. La platea, invece,  ricorda un’ostrica semiaperta. La sala, a pianta ellissoidale, contiene 1398 poltrone e un ordine di 31 palchi che possono ospitare fino a 194 persone. Uno sguardo in alto, ed ecco apparire un meraviglioso lampadario. Composto da 1762 sottilissimi tubi in alluminio con punto luce e 1900 steli in perspex riflettente, essi creano un incredibile effetto a stalattite.

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Gli appuntamenti

Assistere ad uno spettacolo in cartellone è un’esperienza impagabile. Oggi il Teatro Regio di Torino vanta una stagione fitta e variegata. Dalle  opere del repertorio di Verdi, Rossini, Bellini, Puccini, Mozart ai grandi classici del balletto classico come il Don Chisciotte. Se però non riuscite ad accedere agli spettacoli (i biglietti vanno esauriti in fretta e serve prenotarli con largo anticipo) potete regalarvi una visita guidata dove il personale del Teatro Regio vi condurrà attraverso questo gioiello architettonico che saprà di sicuro stupirvi.